Perugia: guida per il weekend

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Itinerario alla scoperta di Pietro Vannucci, o Perugino, fra Perugia e la campagna umbra

Sull’arco di epoca romana all’ingresso della città vecchia di Perugia leggiamo Augusta Perugia e già si intuisce il prestigio di un centro storico che riporta indietro nel tempo. La città moderna è stratificata su secoli di storia, nei quali, come succede spesso in Italia, le culture più differenti si sono mescolate e hanno creato testimonianze uniche.

La città delle fontane, del cioccolato, delle stradine dall’aspetto medievale, del buon vino e del panorama mozzafiato.

Uno degli itinerari più interessanti è forse quello che riguarda un artista estremamente apprezzato, originario della campagna umbra, di cui a Perugia si possono ammirare alcuni dei capolavori.

Perugia e il Perugino: cosa vedere e cosa fare
Foto: Giulia Frigerio

Chi era Pietro Vannucci. Storia del Perugino

Originario di Città della Pieve, Pietro di Cristoforo Vannucci frequenta la bottega di Verrocchio a Firenze, osserva e apprende uno stile pittorico molto personale. Vannucci, o Perugino, diventa ben presto uno degli artisti più amati e ricercati in tutti i centri culturali principali, arrivando ad attirare i committenti più prestigiosi dell’epoca.

Vannucci era considerato il “meglio maestro d’Italia”, è stato il maestro di Raffaello, e le sue opere sono presenti nelle collezioni d’arte dei musei principali d’Italia e non solo.

Alcuni dei suoi capolavori sono divisi fra Berlino, Washington, la Francia e diversi musei italiani. Il suo Sposalizio della Vergine, realizzato per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia e attualmente a Caen, è una delle opere su tavola tuttora più celebri, che ispirò l’opera omonima di Raffaello, che si trova a Brera.

Nell’ultima fase della sua vita, ormai dimenticato, anche a causa dell’emergere di nuove personalità artistiche, come l’ex allievo originario di Urbino, accettò diversi incarichi minori. La campagna umbra nelle vicinanze di Perugia è ricca delle opere della sua tarda maturità ed è sempre una sorpresa incappare in una sua Madonna realizzata negli ultimi anni della sua vita.

Perugia cosa fare e vedere
Foto: Giulia Frigerio

Che cosa vedere a Perugia

La Galleria Nazionale dell’Umbria

La Galleria Nazionale dell’Umbria è la prima meta imperdibile se si è in visita a Perugia.

La galleria, da sola, merita un viaggio: è ricca di capolavori, dall’età medievale agli albori del Rinascimento. Dalle sculture di Nicola e Giovanni Pisano, che si occuparono della Fontana Maggiore, alla Pala con l’Annunciazione di Piero della Francesca e tanti altri: la galleria raccoglie una collezione eccezionale, cui non si può rimanere indifferenti.

Fra le opere di arte applicata, gli affreschi che decorano intere stanze, la visuale privilegiata sul centro storico la Galleria è senz’altro uno dei musei più interessanti dell’Umbria.

Il Nobile Collegio del Cambio

La vera sorpresa, nella visita della città, è stata il Nobile Collegio del Cambio. L’appassionato custode ci ha raccontato in maniera vividissima le vicende che si sono intrecciate fra le sale affrescate del piano terra di questa antica istituzione, senza nascondere l’interpretazione personale che, in anni di fedele custodia, si era formata in lui.

Visita imperdibile per un itinerario alla scoperta di Perugino: qui si trova il suo celebre autoritratto.

Cappella di San Severo

Perugino e Raffaello, maestro e allievo, sono spesso comparati e messi a confronto. Come nelle due versioni più note dello stesso soggetto, lo Sposalizio della Vergine.

Nel periodo della frequentazione della bottega del Perugino da parte del giovane allievo proveniente da Urbino ha permesso un iniziale connubio, di cui si può avere un’idea visitando la Cappella di San Severo, nel rione di Porta Sole. L’affresco, che raffigura la Trinità e i santi, si trova nel monastero camaldolese di Piazza Raffaello, vicino alla chiesa di San Severo.

Cosa vedere nei dintorni di Perugia: Perugino in Umbria

La campagna umbra, nelle vicinanze di Perugia, è costellata dalle opere della tarda maturità del pittore. Vannucci nell’ultimo periodo della sua vita vide la sua fama oscurarsi, in parte a causa dell’affermarsi del nuovo modo di dipingere, con Raffaello, in parte per via del limite del suo sistema.

Il Perugino infatti, per rispondere alle numerose commissioni, aveva costituito una bottega nella quale gran parte del lavoro era svolta dagli allievi, dalla preparazione dei pigmenti e delle tele alla stesura delle figure minori, mentre il maestro si occupava di rifinire le opere con gli ultimi dettagli o di realizzare le figure più importanti.

Questo portò la committenza a preferire altri pittori e, nell’ultimo periodo della sua vita, Vannucci finì con l’accettare le richieste dei centri culturali minori, ritirandosi in Umbria.

Da Spello a Foligno, a Trevi e Fontignano: Perugino, negli ultimi anni, lavorò soprattutto in piccoli borghi dell’Umbria, fino alla morte nel 1523.

Dove mangiare a Perugia

Soprattutto d’inverno è facile che la città sia avvolta da un cielo plumbeo, quasi a voler nascondere il panorama della campagna circostante. Nelle serate uggiose non vi è niente di meglio che rifugiarsi in una delle locande di Perugia, fra osterie tipiche e trattorie che sanno come rimuovere quel velo di apatia anche dalla giornata più grigia.

Dopo una giornata passata fra i capolavori dell’arte medievale e del Rinascimento l’esperienza della cucina umbra è rivitalizzante. Il vino locale accompagna perfettamente i piatti tipici, come nella Locanda del Bartoccio, da non perdere.

Perugia offre posti estremamente variegati: si passa dalle trattorie più veraci come quella di Piazza Ansidei, alla cucina più ricercata e sperimentale di posti come il Ristorante Luce. Per tutti i gusti.

Dopo le visite del giorno Sandri è la pasticceria più antica di Perugia, aperta nel 1860, dove si possono provare deliziosi cioccolatini e paste della tradizione.

Dove dormire a Perugia

La Locanda della Posta è l’albergo più antico di Perugia. La sua fondazione, come locanda per i viaggiatori,risale al 1786. Da allora l’albergo è cambiato molto e attualmente è un hotel ricco di comfort, con ampie stanze affacciate su Corso Vannucci, la via principale.

Nelle sue vicinanze si trovano la Galleria Nazionale dell’Umbria e il Nobile collegio del Cambio, la colazione è servita all’interno dei grandi saloni affrescati al primo piano e la cura per i dettagli è presente in ogni aspetto. Fra gli ospiti della struttura nel corso degli anni, anche Goethe vi soggiornò.

Perugia e dintorni: esperienze

Assisi e Perugia cosa vedere
I dintorni di Perugia: Assisi e la campagna umbra. Foto: Achim Ruhnau (Unsplash)

Il soggiorno artistico in Umbria può essere accompagnato da esperienze interessanti nella campagna circostante. Fra hotel e relais, spa e centri dedicati al benessere, la scelta è piuttosto ampia.

A Borgo Brufa le esperienze vanno dal giro in mongolfiera, per ammirare la totalità della campagna umbra, all’escursione a cavallo alla ricerca del tartufo. Sina Brufani proposte degustazioni varie, dagli oli locali al cioccolato tipico di Perugia, Borgo dei Conti propone escursioni e persino un cinema all’aperto, a seconda della stagione.

Shopping

Il mondo della carta non è affatto morto a Perugia. Appassionati di riviste indipendenti, edizioni pregiate di libri, rari opuscoli, cataloghi d’arte: non potete non fare un passo da Edicola 518. Una volta entrati si farà fatica a uscire a mani vuote.  Il negozio si trova a pochi passi dal Museo della Penna, meta interessante per gli amanti dell’arte moderna e contemporanea. Anche la Libreria indipendente Delle volte è ricca di edizioni interessanti.

Da Grazia Galleria Olfattiva si possono sperimentare varie tipologie di essenze, mentre per un souvenir più dolce la pasticceria Sandri offre diverse confezioni da portare con sé dopo il soggiorno a Perugia.