50 anni di Galeria Raquel Arnaud

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La Galeria Raquel Arnaud: storia, poetica e avanguardia

Arnaud ha mosso i primi passi nel mondo dell’arte contemporanea negli anni Sessanta, in quell’affascinante milieux interculturale che trova nel Brasile il suo naturale luogo di sviluppo. Sono anni densi di avvenimenti, scoperte, ribellioni, fervore culturale e ripensamento in campo artistico.

L’uomo va sulla Luna, in Italia a Roma si forma il gruppo che darà vita alla cosiddetta Arte povera, con artisti come Pino Pascali, Kounellis e Giosetta Fioroni.

In quello stesso periodo Raquel Arnaud conosce artisti del calibro di Lasar Segall e Pietro Maria Bardi. Con quest’ultimo lavorerà, dal 1968 al 1973, al Museum of Art of São Paulo (MASP).

Sono i primi contatti di Arnaud con quell’evanescente mondo dell’arte contemporanea, con le sue contraddizioni intrinseche e nondimeno terreno fertile per la nascita di nuove teorie sul ruolo dell’artista e sugli elementi che rendono tale un’opera d’arte. La riflessione sull’artisticità, la tensione verso la sperimentazione, la ricerca e la semiotica costruiscono, a San Paolo, un ambiente eterogeneo e stimolante, di cui Arnaud coglie ogni potenzialità.

São Paulo galleria Raquel Arnaud
Foto (e copertina) di Odinei Ramone (Unsplash)

Gli inizi della Galleria Raquel Arnaud

La prima galleria viene aperta nel 1973 come Gabinete de Artes Graficas, un moderno cabinet che si fa catalizzatore del gusto per le arti grafiche, le stampe, le xilografie e ogni altra forma d’arte derivata da procedimenti di incisione e stampa vari e innovativi.
La sua galleria cambia più volte nome e, da quella prima realtà del Gabinete de Artes Grafica (che rimarrà tale fino al 1979), sarà nota come Gabinete de Arte, Gabinete de Arte Raquel Arnaud e infine, dal 2011, Galeria Raquel Arnaud.
Quasi un capitolo di storia differente per ogni nome, nel corso degli anni la galleria si è intrecciata alle ricerche sperimentali e poetiche di molti artisti, aprendosi a un dialogo fecondo con importanti personalità dell’ambito contemporaneo.
A partire dagli stessi anni Settanta, in parallelo al suo Gabinete de Artes Graficas, Arnaud dirige, su diretta richiesta del canale televisivo Rede Globo de Televisão, la Galeria Arte Global, curandone numerose esposizioni: in appena sei anni realizzò oltre cento mostre.

Sao Paulo brazil
Foto di Thiago Cardoso (Unsplash)

Le affinità elettive: Raquel Arnaud e gli artisti

Sono molti gli artisti che Arnaud conosce personalmente in quel periodo effervescente che sono gli anni Settanta e Ottanta, personalità allora emergenti e che adesso hanno fatto la storia, proponendo una visione innovativa in diversi campi, come le brasiliane Iole de Freitas e Lygia Pape e l’italiana Anna Maria Maiolino, solo per citarne qualcuna.
Il nuovo capitolo del Gabinete de arte, inaugurato nel 1980, porta con sé nuove relazioni professionali. Arnaud conosce e collabora con diverse personalità, come Sergio Camargo, Lygia Clark, Amilcar de Castro, Mira Schendel, Arthur Luiz Piza ed Hércules Barsotti.
Segno distintivo della galleria, oltre allo sguardo lungimirante della scelta delle opere e degli artisti rappresentati, la qualità e la ricerca continua, è l’eleganza che caratterizza gli stessi inviti ai vernissage e le pubblicazioni, realizzate da artisti come Fernando Lemos, Willys de Castro e Waltercio Caldas.

Credits Galeria Raquel Arnaud

I 50 anni di Galleria Raquel Arnaud: la mostra

Per i 50 anni dall’apertura della Galleria è stata organizzata una mostra che ne ripercorre i momenti più significativi, a cura di Jacopo Crivelli Visconti e Marina Schiesari.

L’esposizione celebra il ruolo dell’arte contemporanea brasiliana ma non solo: si apre a uno sguardo internazionale, in linea con i valori che hanno guidato l’esperienza di Arnaud.

Negli ambienti della galleria nasce una riflessione sull’evoluzione dell’arte, che si integra con il mondo contemporaneo o vi si scontra, venendone plasmata in un modo o nell’altro, attraverso il filtro della sensibilità dell’artista.

La rassegna non si limita a offrire una retrospettiva, né tantomeno una mera celebrazione dei traguardi raggiunti in un passato, ma diventa l’occasione per (ri)scoprire artisti internazionali, brasiliani e non, che hanno intrecciato la propria professionalità alla galleria, proiettando il dibattito sull’arte al presente e al futuro.

La mostra sarà visitabile fino al 25 maggio 2024.