Mantova City Guide: che cosa vedere nella città del Mantegna

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Immagina una corte rinascimentale, un’isola nascosta, appartamenti segreti e cieli stellati all’interno di antichi palazzi. La cultura e il gusto di una donna straordinaria hanno contribuito a realizzare una felice parentesi di arte e bellezza in un luogo altrimenti isolato e chiuso.

Situata nella Lombardia meno nota e frequentata, ma genuina e ricca di storia, Mantova è la città di Virgilio, del Lambrusco e dei tortelli di zucca (o agnoli). Un luogo che fiorisce nel Rinascimento, grazie a colti committenti e alla presenza di artisti portati alla sperimentazione. Un luogo che continua a ispirare chi si dedica a ogni forma di espressione artistica, dalla danza alla fotografia. Come le Danze del vento di Virgilio Sieni: una coreografia di corpi in movimento immersi nella natura idillica circondata dal Mincio.

Governata dalla famiglia dei Gonzaga, che cacciano dalla città altri nobili, come i Bonacolsi, l’antica Mantua accoglie sul finire del Quattrocento una giovane Isabella D’Este.

Dalla vicina Ferrara Isabella si stabilisce a Palazzo Ducale, dopo il matrimonio con Francesco II Gonzaga.

In un felice ventennio Isabella conia stili, conosce e scopre artisti grandiosi ai quali offre importanti commissioni per il suo studiolo. Si fece ritrarre da Tiziano e Michelangelo e scelse, per le raffigurazioni allegoriche di vizi e virtù che la ispirassero, artisti come Mantegna e Perugino.

In copertina: la Basilica di Sant’Andrea (Foto di Rui Alves, Unsplash)

Mantegna Mantova
Dettaglio della Camera degli Sposi. Foto di Giulia Frigerio

Mantova: cosa vedere

Palazzo Ducale

Palazzo Ducale o Del Capitano è la residenza nobiliare della città. Caratterizzata da un porticato di archi a sesto acuto squisitamente medievali, la facciata è semplice in mattoni, con merletti sulla cima. L’incanto si svela quando si entra e ci si trova davanti a una città nella città, intricata, composta da più complessi e più edifici di stili del tutto differenti.

Gli interni, in un dedalo di stanze, saloni e lunghi corridoi, si aprono alla varietà e alla raffinata ricercatezza di elementi nuovi, in grado di trasudare ricchezza e ostentare lo status di chi vi abitava.

Per visitare Mantova in un giorno è una meta fondamentale, di cui sono imperdibili in particolare la magnifica Camera degli sposi, affrescata da Andrea Mantegna, la Camera dello Zodiaco, lo studiolo di Isabella D’Este (i cui dipinti fanno ora parte delle collezioni del Louvre), la Sala dei Fiumi e l’appartamento degli Arazzi, con manufatti straordinari realizzati a partire dai cartoni di Raffaello.

 

Palazzo Te

Seguendo il cosiddetto percorso del Principe, dalle principali vie del centro storico si arriva, poco fuori, a un’altra residenza dei Gonzaga: Palazzo Te.

Il nome deriva dall’isola sul quale si erge il complesso architettonico, in cui dominano simmetria e riferimento all’antico. Da fuori non si immaginano neanche i tesori che arricchiscono le ampie sale, ognuna con una propria anima.

Oltre ai grandi cicli di affreschi realizzati da Giulio Romano, all’interno del Palazzo sono i particolari più piccoli a colpire. L’immaginazione rinascimentale, con i suoi richiami all’antico e l’abilità del rendere la pittura illusionistica, permea le grandi stanze dell’edificio, che interagisce a più livelli con il visitatore.

Un passo qui, se visitate Mantova in uno o due giorni, vi trasporterà direttamente al periodo aureo della città. La Camera di Amore e Psiche, superata la Sala dei Cavalli, è tra i capolavori di Giulio Romano, che progetta tutto il palazzo per il suo signore, Francesco II Gonzaga.

La loggia delle Muse, la Camera dei Giganti dalla prospettiva alienante e l’appartamento all’interno del giardino segreto: tutto insieme costituisce una gemma rara nel territorio lombardo, da non perdere.

 

Palazzo Arco

Mantova non ha solo un cielo: le stelle si possono vedere in almeno quattro punti della città. Oltre alla Sala dello Zodiaco (Palazzo Ducale), alla Sala dei Venti (a Palazzo Te) e all’intrigante Torre dell’Orologio in Piazza delle Erbe, qui è custodito un altro tesoro dedicato all’astrologia.

Si tratta del ciclo di affreschi del Falconetto, a Palazzo d’Arco.

Palazzo D’Arco era una residenza storica della famiglia omonima, proveniente da Trento, che a Mantova formerà un ramo dinastico estintosi con la marchesa Giovanna, nel secolo scorso.

Le collezioni del Palazzo sono immense e varie, dai dipinti alle stampe, ai libri che compongono la notevole biblioteca, fino alle ceramiche e ai servizi Richard Ginori e Wellington dei primi del Novecento.

Merita una visita anche per i giardini, un vasto spazio verde nel centro di Mantova, con una magnifica serra o jardin d’hiver, per conversazioni piacevoli in intimità, tra fiori, ceramiche e sculture.

 

Piazza delle Erbe

Visitare Mantova in uno o due giorni è fattibile, ma con più tempo a disposizione si possono scoprire molti scorci di una città complessa, oltre alle bellezze di Piazza Sordello e Piazza delle Erbe. La scenografica piazza è caratterizzata dalla rinascimentale Torre dell’Orologio, dalla cupola juvarriana di Sant’Andrea che si scorge oltre i portici e dal profumo delle specialità locali, sprigionato dai tanti caffè, ristoranti ed enoteche.

La Casa del Mercante chiude la piazza, nella quale si trova anche la Rotonda di San Lorenzo, tuttora visitabile.

 

Teatro Bibiena

Mozart debuttò giovanissimo e, adolescente, si esibì anche a Mantova, nel 1770. La sede di questa rivoluzione musicale è il Teatro Bibiena, nel quale sono tuttora organizzati molti concerti ed eventi culturali. Si trova in via Accademia, che prende il nome dalle associazioni accademiche della zona.

 

palazzo te
Dettaglio della Sala dei Giganti di Giulio Romano, Palazzo Te. Foto di Giulia Frigerio

Mantova: chiese da visitare nel centro storico

Tra gli edifici religiosi più interessanti da vedere a Mantova sicuramente vi è il Duomo di San Pietro apostolo, che fa da cornice a Piazza Sordello, al quale lavorò Giulio Romano a metà Cinquecento circa.

Passeggiando verso Piazza Mantegna si trova la basilica di Sant’Andrea, progettata da Leon Battista Alberti.

Spazi di ampio respiro, la cupola di Juvarra e una miriade di pale d’altare e affreschi dei più abili pittori dal Mantegna a Correggio: tutto qui assume proporzioni grandiose. Ed è qui che riposa il Mantegna: nella cappella dedicata campeggia la sua Sacra famiglia, insieme a due dipinti realizzati dal figlio.

Sono molte le chiese mantovane ricche di storia, ma una in particolare, in piazza Matilde di Canossa, ospita una Maestà con bambino dalla dolcezza unica. Nella stessa piazza si trova il Palazzo della famiglia Canossa: osservando la facciata possiamo notare, non senza accennare un sorriso, due imponenti cani da guardia in pietra, in procinto di addentare un osso, ospitati da nicchie all’ingresso principale.

Palazzo Arco Mantova
Dettaglio dagli affreschi di Palazzo Arco, il ritratto del committente. Foto di Giulia Frigerio

Cosa vedere nei dintorni di Mantova

Mantova si trova a breve distanza da altre città d’arte, tra il Veneto e la Lombardia. In poco più di mezz’ora si arriva a Verona e una distanza simile divide Mantova e Ferrara, la città d’origine di Isabella.

Nelle vicinanze si trova, inoltre, il borgo di Sabbioneta, di cui Palazzo Giardino sembra una meta interessante per gli amanti dell’arte.

Mentre a Marmirolo, in provincia di Mantova, possiamo ancora vedere alcune residenze dei Gonzaga, che scelsero la città come luogo di villeggiatura e otium. Oltre al castello si può ammirare, almeno dall’esterno, la Palazzina di caccia di Bosco Fontana.

Mantova palazzo te
Palazzo Te, dettaglio della Sala dei Cavalli. Foto di Giulia Frigerio

Mantova: dove (e cosa) mangiare

Mantova è famosa per i suoi capolavori e la sua storia, ma anche la cucina riveste un ruolo importante. Sono tante le specialità da provare se non si è mai stati in questa zona: primi fra tutti gli agnoli, sia nella versione burro e salvia, sia in brodo.

I tortelli di zucca sono il piatto probabilmente più noto, anche se può non piacere a tutti per via del sapore particolarmente dolce del caratteristico ripieno alla zucca. Anche questo si può assaggiare sia nella versione semplice, con burro e talvolta amaretti sbriciolati, oppure con burro e salsiccia.

Altre specialità tutte locali sono il famoso riso alla pilotta e, tra i secondi, lo stracotto di manzo, solitamente accompagnato da polenta.

I dessert tipici di Mantova sono essenzialmente due: la torta Sbrisolona e la più golosa – a seconda dei gusti – Helvetia o Elvezia, composta da pasta di mandorle e creme di burro e zabaione.

Le osterie più buone di Mantova

L’Osteria dell’Oca, le Quattro Tette e la piccola osteria Andes sono tra i posti preferiti per mangiare i tortelli e gli agnoli. Anche la Trattoria Sordello n26 merita un passo, per assaggiare soprattutto gli ottimi primi.

 

Mantova chic: ristoranti per lasciarsi stupire

Atmosfere hygge, soprattutto d’inverno, un ambiente sobrio e sofisticato, curato nel design: Sucar Brusc è uno dei ristoranti della città inserito nella Guida Michelin 2023. Piatti della tradizione, rivisitati con creatività e gusto, accompagnati dai vini di un’ottima cantina.

In piazza Sordello, il ristorante 300 permette di cenare immersi in un’atmosfera unica. Le sale interne fanno parte di un antico palazzo ristrutturato da poco, nella piazza principale della città. Il menu consente di scegliere tra specialità e vini ottimi, in un ambiente sobrio e con quel pizzico di storia che affascina anche in occasioni conviviali o cene intime.

Sotto i portici del Palazzo della Ragione, in piazza delle Erbe, Scaravelli è il posto ideale per bere un calice di vino rosso locale prima di cena o regalarsi un dolce per continuare la serata. Enoteca, ristorante e pizzeria, il menu è vario e il tiramisu ottimo.

 

Il caffè storico di Mantova

Sotto i portici di piazza delle Erbe si trova il bar storico Caravatti, aperto nel 1865. Meta perfetta per dedicarsi a una pausa golosa, sperimentando le specialità della pasticceria, fra un museo e l’altro. Celebre è anche il suo aperitivo, che dai primi del Novecento è un momento rituale per mantovani e visitatori di passaggio.

Mantova mangiare

I tipici Agnoli di Mantova. Foto di Giulia Frigerio

Dormire a Mantova

Gli hotel in città non mancano, ma per il soggiorno mantovano perché non optare per una sistemazione unica, nel pieno centro storico?

Ca’ degli Uberti è la location perfetta. Un palazzo storico in Piazza Sordello, esattamente di fronte a Palazzo Ducale e a due passi dal Duomo e dalle osterie migliori. I suoi ampi saloni, con vista sulla piazza, offrono anche la possibilità di ospitare eventi. Il soffitto a cassettoni e i resti di affreschi rendono l’ambiente affascinante e senza tempo, in una dimensione fuori dalla realtà e immersa nella bellezza.

Anche Palazzo Castiglione, dell’antica famiglia omonima – il cui avo Baldassarre, ritratto da Raffaello, aveva composto il manuale delle buone maniere a corte, ne Il Cortegiano –  offre sistemazioni in un edificio storico, votato al lusso e al design.

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Dettaglio del salone di Ca' degli Uberti. Foto di Giulia Frigerio