Destinazione Roma

“Chi desidera vedere le cose antiche e maravigliose di Roma, potrà cominciare a Ponte S. Angelo” afferma Girolamo Francini, nella sezione intitolata “Guida romana per li forestieri che vogliono veder l’antichità di Roma una per una” del suo Le cose meravigliose dell’alma città di Roma, nel 1625.
L’occasione per la quale Girolamo Francini si dedica alla scrittura di una simile guida è data dal giubileo di quell’anno, indetto da papa Urbano VIII con la bolla Omnes Gentes (1624) per il quale si attendeva l’arrivo di numerosi “forestieri” nella città, culla della cultura classica e cuore della vita religiosa.
Nonostante il rischio di contrarre la peste furono mezzo milione i fedeli giunti a Roma nell’anno santo 1625 – all’incirca i visitatori annuali dei Musei Capitolini al giorno d’oggi – per ricevere l’indulgenza e ammirare da vicino i monumenti, le chiese e le reliquie custodite nell’Urbe.
La guida di Francini si apre infatti con un capitolo dedicato alle sette chiese più illustri di Roma – capitolo che riecheggia e in qualche modo anticipa l’intuizione di John Ruskin e delle sue Mattinate Fiorentine – per accompagnare i visitatori alla scoperta dei luoghi sacri più importanti per comprendere l’essenza della città.
Una meta da sempre protagonista della vita artistica, spirituale, culturale e letteraria del paese, diventata destinazione emblematica del Grand Tour affrontato dai giovani nobili a partire dal secolo successivo, con lo scopo di completare la propria educazione classica con la visita dei grandiosi monumenti della Città Eterna.
Al giorno d’oggi la città è tristemente nota per il turismo di massa che l’assale, nella quale le folle si mescolano alla ricerca dello scatto perfetto, nei suoi diversi luoghi chiave, immortalati per la prima volta dai film che ne hanno fissato l’immaginario di massa: da Vacanze Romane (William Wyler, 1953) alla Dolce Vita (Federico Fellini, 1960).
L’equazione Roma uguale Vespa, Fontana di Trevi, gelato e scene comiche, in cui gli italiani sono maestri, ha radici già nel fortunato film in cui vediamo Audrey Hepburn cimentarsi nella parte di una principessa che, in un solo giorno, scopre la città insieme a Gregory Peck, che, in veste di giornalista in incognito, sta segretamente lavorando a un articolo scandalistico su di lei. Per non parlare della Fontana di Trevi, di recente al centro della discussione sull’overtourism.
Roma resta una delle mete più visitate d’Italia, con 35 milioni di presenze (pernottamenti) nel 2023 (Ansa), in aumento ogni anno, ma questi numeri si riducono sensibilmente esaminando nel dettaglio i luoghi visitati dai turisti, italiani e stranieri.
I visitatori sembrano interessati infatti a pochi scorci ormai canonici della città, tralasciando diverse destinazioni romane altrettanto ricche, inseguendo un itinerario ridondante scovato all’interno dei numerosi articoli SEO oriented che si possono trovare in rete.
Sono molti i luoghi da scoprire nella città, non tanto nel senso di turismo di massa, anche involontario, in cui ci si ritrova a fare la fila per un selfie, un fenomeno definito da qualcuno come il riflesso del capitalismo nel mondo dei viaggi.
E se l’antica contrapposizione tra viaggiatore e turista è ormai superata, in questo anacronismo non è andato perduto il senso di stupore di chi, come suggerisce Mancini nel 1625, intende nutrirsi della bellezza di quelle “cose meravigliose” che popolano l’antica città di Roma.

In copertina: gli interni dei Musei Capitolini, foto di Jozsef Koller (Unsplash).

Roma: che cosa vedere

Al di là di rincorrere vanamente, come Apollo con Dafne, un’idea di Roma vacua e non sostenibile, il soggiorno romano può rivelarsi ricco di sorprese, se si ha la possibilità di prendersi il giusto tempo per osservare, scoprire e vivere alcuni dei suoi luoghi più autentici.

Ville & Palazzi

Villa Borghese conserva alcune delle opere più note del Rinascimento e del Barocco, ma spingendosi poco più avanti si può visitare anche Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia, che da fine Seicento ospita gli artisti più meritevoli intenzionati a trarre ispirazione dalla città. I soffitti ideati da Claudio Parmiggiani, gli incantevoli giardini e la qualità delle mostre temporanee e dei molti eventi (come le proiezioni video) rendono Villa Medici un luogo centrale per la sperimentazione e la discussione culturale.

La polifonia di voci da Villa Medici si espande fino agli spazi più interessanti di promozione dell’arte moderna e contemporanea in città, come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e il Maxxi, mentre alla Centrale Montemartini si trova una parte della collezione dei Musei Capitolini.

Meno nota rispetto ad altre realtà e decisamente meno accessibile per via del costo non da poco (una visita con storico dell’arte parte dai 50 euro a persona), Villa Albani Torlonia è una vera chicca, nascosta nel centro di Roma. La sua storia affascinante si mescola alla vicenda di un ambizioso collezionista, il cardinale Albani, di cui Winckelmann era bibliotecario personale e consigliere in merito alle questioni d’arte.

Case Museo & atelier

Fra le case museo di Roma quella di Giorgio De Chirico offre uno sguardo inedito sull’artista e si trova in una posizione centralissima, in Piazza di Spagna, vicino a Trinità dei Monti e all’ultima residenza del poeta inglese Keats. Inaspettata, quella di Moravia, mentre in via eccezionale è stata aperta anche l’ultima casa di Giacomo Balla, il futurista che aveva immaginato, con Depero, nel 1914, la Ricostruzione futurista dell’universo.

Il museo Hendrik Christian Andersen, all’interno di Villa Helene, sua casa e sede del suo laboratorio di scultura, ospita alcuni dei gessi e delle opere più rappresentative dell’artista, in una cornice suggestiva dalla quale emerge il racconto di un artista che a Roma trovò il luogo in cui restare.

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Foto di Fineas Anton (Unsplash)

Musei & Gallerie

Oltre a mete quasi d’obbligo per i visitatori, come i Musei Vaticani, sono tante le gallerie d’arte, gli atelier e i luoghi in cui arte e cultura prendono vita.

Dalla Galleria d’Arte Moderna ai Musei Capitolini, passando per l’Ara Pacis e il complesso, rinnovato recentemente, del Museo Archeologico Romano, nelle sue eccezionali sedi di Palazzo Altemps e Palazzo Massimo: si è in grado di spaziare dall’archeologia all’arte delle avanguardie.

 

Dove mangiare 

In zona Monti un passo da Robertino svolterà la vostra giornata: il menu è sempre nuovo, basato sulla stagionalità e sulla creatività della cucina, con piatti che prendono spunto dalla tradizione e di volta in volta vengono rielaborati.

Maccheroni è un altro punto di riferimento per i piatti tipici: si trova in Piazza delle Coppelle, nelle vicinanze del Pantheon.

Nel centro storico sono moltissime le terrazze panoramiche dove potersi fermare per una pausa: tra queste la Terrazza Borromini, che affaccia su Piazza Navona e in via Sistina la terrazza del famoso Hotel de la Ville.

Passeggiando per la città

Come suggerisce la guida seicentesca, per vedere Roma si può benissimo iniziare da uno dei suoi simboli, ovvero Ponte Sant’Angelo, e non solo: la città offre ai visitatori tanti scorci e luoghi in cui l’arte antica è protagonista, dal museo dei Fori imperiali alla monumentale Basilica di Massenzio.

Camminare per le città è uno dei modi più sostenibili per scoprirne gli angoli ancora poco frequentati, più o meno distanti dalle attrazioni più note.

Dove dormire

Sostenibilità e lusso sono uniti da una certa poesia all’interno dell’Hotel Raphael, a due passi da Piazza Navona.

Ogni dettaglio è curato alla perfezione, dalle camere fino al menu del ristorante, che offre un’ampia possibilità di scelta anche per vegani. Vicino alla suggestiva via del Babuino e a Piazza del Popolo c’è la possibilità di soggiornare al Margutta 19 Luxury hotel, nell’omonima strada famosa per il suo fico storico.

I luoghi dello shopping

Il quartiere di Trastevere è uno dei migliori dove potersi perdere nello shopping. Ricco di librerie indipendenti e antiquari, è facile trovare oggetti interessanti e rarità di ogni genere.

Da Piazza del Popolo una passeggiata interessante, se si è alla ricerca di souvenir, o in vena di ricerca, è invece da Via di Ripetta oppure dalla stessa via del Babuino, caratterizzata da numerose gallerie d’arte contemporanea.

Foto di Gabriella Clare Marino su Unsplash

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